Un monito dalla California: rischio clima per fuga di metano!

Articolo pubblicato venerdì 8 gennaio 2016
Un monito dalla California: rischio clima per fuga di metano!

La gigantesca fuga di gas in atto a Portes Ranch (California) fa riflettere sul paradigma che si è andato diffondendo in quest’ultimo periodo anche in Italia, ovvero, che il “metano sia un combustibile a basse emissioni, strumento adatto per ridurre le polveri sottili” .

Tale indicazione è stata perfino ratificata nell’accordo “Antismog” siglato dal Ministero dell’Ambiente, ANCI e Regioni lo scorso 28 dicembre, prevedendo tra le diverse misure la metanizzazione degli edifici della pubblica amministrazione e limitando l’impiego delle biomasse legnose ed è stata altresì evidenziata anche dal recente studio Enea dal titolo: “Gli impatti energetici e ambientali dei combustibili nel settore residenziale”.

Ma a vedere quanto sta succedendo in California i dubbi sono leciti: la perdita di metano pari a 1200 tonnellate circa al giorno, con un potenziale climalterante (il metano è un gas serra molto più potente della CO2) pari al 25% delle emissioni dell’intera California fa capire, anche ai non addetti ai lavori, i rischi legati alla distribuzione di metano che sono direttamente proporzionali alla lunghezza delle reti. A riguardo è stato pubblicato un interessante articolo su Qualenergia dal titolo “Gigantesca fuga di gas in California” .

Al di là dell’incidente di Porter-Ranch, le perdite di gas lungo l’intero ciclo, dall’esplorazione all’utente finale sono il vero dato “scandaloso” che viene sistematicamente ignorato: pur essendo arcinoto ed arcistudiato!

Nel settore del riscaldamento, è bene sottolineare il ruolo che il teleriscaldamento alimentato da fonti rinnovabili, in particolare biomasse, viene attribuito dalla Direttiva sull’efficienza energetica, quale possibile alternativa all’impiego di metano per gli usi civili.  

Il Presidente FIPER Walter Righini sottolinea così l’accaduto: “ Le Istituzioni firmatarie del Patto e il Governo dovrebbero considerare maggiormente il teleriscaldamento a biomassa come una delle possibili opzioni da promuovere per ridurre le polveri sottili e favorire l’economia nazionale attraverso la filiera bosco-legno-energia. Gli impianti di teleriscaldamento a biomassaconclude Righinidispongono di innovativi sistemi di abbattimento, tra cui i filtri a manica o elettrostatici, in grado di ridurre in maniera significativa le polveri sottili generate dalle biomasse. Un’alternativa di estremo interesse al gas metano e all’uso domestico delle biomasse.”

Fonte: Segretario Generale FIPER

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