Scaldarsi in modo sostenibile e con basse emissioni

Articolo pubblicato giovedì 29 giugno 2017
Scaldarsi in modo sostenibile e con basse emissioni

Nonostante si possa pensare che l’utilizzo di caldaie a metano o Gpl sia più sostenibile e meno inquinante, le politiche europee a tutela dell’ambiente e a sostegno delle energie rinnovabili indicano invece che orientarsi su pellet e legna per scaldarsi in modo sostenibile e con basse emissioni di CO2 è più costruttivo e in linea con le misure globali in contrasto ai cambiamenti climatici.

 stato infatti calcolato che il pellet genera un’emissione media di circa 30 kg di CO2 equivalente/MWh utile, mentre il gas naturale e il Gpl ne emettono rispettivamente 250 e 270 kg. Utilizzare una caldaia a pellet quindi, in un’abitazione di 150 metri quadri, porta a un risparmio annuo di 45-50 t di CO2 equivalente, che totalizzano circa 900-1000 tonnellate in 20 anni di vita tecnica dell’impianto di riscaldamento.

Optare per un riscaldamento con legna da ardere, cippato e pellet significa pertanto, oltre a ridurre i costi, anche compiere una scelta di sostenibilità ambientale. Ma attenzione, non basta il mero calcolo della CO2 per sentirsi con la coscienza pulita; per dirsi sostenibile dal punto di vista ambientale la biomassa legnosa deve provenire da gestione forestale sostenibile ed essere certificata.

Una gestione forestale è sostenibile se sottostà, nelle forme e nel tasso di utilizzo, a regole che consentano di mantenerne biodiversità, produttività, capacità di rinnovamento e vitalità, riuscendo ad adempiere alle loro funzioni ecologiche, economiche e sociali senza comportare danni ad altri ecosistemi.

Scaldarsi in modo sostenibile è quindi possibile se, laddove si utilizzano legna, cippato e pellet in sostituzione delle fonti fossili di energia, i benefici non sono soltanto economici (prezzo della materia combustibile) ma se c’è anche una ricaduta positiva sul sistema economico e sul tessuto sociale del territorio. Questo perché l’uso dei combustibili legnosi riduce la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili portando opportunità di business alle imprese del territorio e creando posti di lavoro lungo la filiera foresta-legno-energia. Scaldarsi in modo sostenibile richiede qualità e la certificazione della filiera legno-energia Per ottenere i benefici ambientali, economici e sociali di cui abbiamo scritto è fondamentale che la filiera legno-energia sia certificata e controllata.

Proprio per questo, per accedere agli incentivi del Conto Termico – previsti in caso di adeguamento dell’impianto di riscaldamento utilizzando la biomassa legnosa – è necessario rispettare precisi requisiti qualitativi. A differenza dei sistemi di incentivazione basati sulle detrazioni fiscali, che non richiedono alcun requisito qualitativo in relazione agli interventi a cui vengono applicati. 

In particolare – oltre alla corretta progettazione, installazione e gestione dell’intero impianto – è proprio richiesto che la legna da ardere, cippato e pellet usati siano di qualità certificata; inoltre, per accedere agli incentivi previsti dal Conto Termico, stufe e caldaie a biomassa devono garantire precisi livelli di emissioni e rendimento, e adeguarsi a determinate norme di certificazione. 

Fonte: www.greenplanner.it

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